sabato 24 ottobre 2009

Seconda giornata del Coast Day 2009 Sardegna

Conoscere, vivere e rispettare le coste sarde: con questo invito si è aperto stamane (sabato 24) a Cagliari il Coast Day 2009, appuntamento internazionale dedicato ai temi della tutela e della valorizzazione dei litorali marini e che in Sardegna “approda” per il terzo anno consecutivo su iniziativa dell'agenzia regionale Conservatoria delle Coste.

Oggi e domani (sabato 24 e domenica 25) il Terminal Crociere sul Molo Ichnusa del porto cagliaritano è il teatro di una intensa due giorni di incontri, convegni, laboratori didattici, eventi culturali e di spettacolo. Ma il Coast Day abbraccia anche altri centri dell'isola e località costiere con una serie di visite guidate, passeggiate naturalistiche, mostre fotografiche, iniziative di educazione ambientale, regate e altri momenti di sport, in programma ad Alghero, Asinara, Bari Sardo, Baunei, Buggerru, Chia, Perdasdefogu, Porto Conte, Quartu, Sant'Antioco, Urzulei, Villasimius. (cerca offerte in Sardegna)

Domattina (domenica 25) la seconda giornata al Terminal Crociere si apre alle 10. “Dai nuraghi alle torri spagnole: il sistema difensivo della Sardegna” è il titolo (e il tema) del dibattito che il giornalista Vito Biolchini e l’attore Elio Turno Arthemalle conducono con lo scrittore Massimo Rassu (ingegnere civile e autore di diversi saggi su torri e fortificazioni storiche a presidio le coste isolane) e con il professor Giovanni Ugas, docente di Preistoria e Protostoria all'Università di Cagliari.
Due convegni caratterizzano la mattinata. Nel primo - ore 11 - attenzione puntata sul Protocollo d'Intesa recentemente firmato tra Anci e Conservatoria delle Coste, uno strumento che rafforzerà la già intensa collaborazione nella tutela delle coste tra l'agenzia regionale e i vari centri costieri della Sardegna. Prevista la partecipazione dei Comuni presenti al Coast Day (Cagliari, Quartu Sant'Elena, Badesi, Alghero, Modolo, Bosa, Buggerru, Urzulei, San Vero Milis, Carbonia) e del Consorzio Costiera Sulcitana (Pula, Sarroch, Teulada, Capoterra, Villa San Pietro e Domus de Maria).
Il secondo incontro – in scaletta per mezzogiorno è dedicato invece alle "Strategie per la gestione delle aree marine protette e dei parchi costieri della Sardegna". Investiti dell'alta missione di primi custodi della conservazione dell'ambiente, AMP e parchi sono chiamati a un eccezionale sforzo gestionale per assolvere pienamente questo compito. Metteranno a confronto le loro esperienze su questo tema Augusto Navone (direttore direttore dell'Area Marina Protetta di Tavolara Punta Coda Cavallo), Bruno Paliaga (direttore dell'Area Marina Protetta Penisola del Sinis Isola di Mal di Ventre), Alessia Atzeni (responsabile del servizio Fauna del Parco Regionale di Molentargius) e Salvatore Sanna (sindaco di Villasimius, per l'A.M.P. di Carbonara).
A mezzogiorno e mezza, altro appuntamento letterario con un autore sardo: presentato dall'operatore culturale Dario Cosseddu, il poeta Alberto Masala legge pagine di “Alfabeto di strade (e altre vite)”, la sua recente raccolta pubblicata dall’editore Il Maestrale e finalista all’ultimo Premio Dessì nella sezione poesia.

Ancora domani (domenica) si possono ammirare le tele realizzate con il bisso da Chiara Vigo, considerata l'ultimo Maestro della “seta del mare”, un prezioso filamento che si ricava dalla Pinna Nobilis, un grosso mollusco bivalve che vive nei fondali del Mediterraneo. Undici delle sue sessantotto opere sono esposte in una sala del Terminal Crociere. L’artista di Sant’Antioco insieme al fratello Giuseppe, illustrerà inoltre i vari passaggi della lavorazione del bisso: dalla raccolta in fondo al mare fino alle diverse fasi della filatura e della tessitura (porterà anche il suo antichissimo telaio).
Proseguono anche i laboratori per grandi e piccini. Quello curato dal Ceas Laguna di Nora che propone “Schillellé”, un pescione ideato dall'artista e designer Edoardo Malagigi e realizzato con rifiuti abbandonati sulla spiaggia. Ancora, JeanRy - ovvero Gianna Puggioni e Riri Murtas – insegnano la realizzazione di monili a base di materiali marini. Completa la serie di laboratori quello di Augustine Namatsi Okubo, operatore interculturale keniano, per la costruzione di giocattoli.
Ai bambini si rivolgono ancora le iniziative curate da Piazza Repubblica Libri. Alle 15 letture tratte da "Il drago di Tavolara" (edizioni Tiligù) affidate a Nicola Dattena e Francesco Liori, rispettivamente autore e illustratore del libro.

Alle 17, il pubblico del Coast Day avrà modo di scoprire e rivivere l’affascinante esperienza vissuta da Alberto Di Stefano e raccontata nel libro “Il giro del mondo in barcastop” (Feltrinelli): uno straordinario viaggio effettuato dall’autore intorno al mondo, passando di barca in barca e di passaggio in passaggio. Una splendida avventura che lo stesso Di Stefano – presentato dalla giornalista di Radio Press Paola Pilia - racconterà con l’ausilio di letture e di immagini.
Sarà una domenica ricca di spunti quella targata Coast Day. Per chi vuole passare una giornata a contatto con la natura, ad esempio, c'è la possibilità di visitare il sito di Is Mortorius, sulla litoranea Cagliari - Villasimius (tra le 10 e le 17), le torri di Chia (tra le 9 e le 13 e le 15 e le 18), Santa Maria Navarrese e Bari Sardo. Visite gratuite anche al Parco Regionale di Molentargius – Saline, (anche a bordo dello speciale ParcoBus) e in quello di Porto Conte, nei pressi di Alghero, per scoprire i segreti della colonia penale di Tramariglio, attualmente sede degli uffici del Parco. A Buggerru con le “guide” dell’Ente Foreste alle 10 parte l'escursione che tocca la Galleria Henry e l'incantevole Cala Domestica. A Cagliari attende invece di essere esplorata la Sella del Diavolo. Lo si può fare con la passeggiata proposta dal CREAT - Sardegna l’Isola dei Sardi: partenze alle 9, alle 9.30 e alle 10.

Buone notizie anche per chi ama gli
sport del mare: domani (domenica) è giorno di regate nelle acque di Cagliari. Dal porto alle 10 parte la veleggiata fino al Poetto organizzata da Vela Solidale e riservata alle imbarcazioni aventi a bordo bambini diversamente abili; mezzora dopo, alle 10.30 il via spetta poi alla regata organizzata dalla Federazione Italiana Vela e dallo Yacht Club di Cagliari.

Le premiazioni di questa competizione, insieme a quella delle regate di ieri ad Alghero e a Sant'Antioco (organizzate sempre dalla FIV), sono in programma alle 16 al Terminal Crociere.
Alle 18.30, invece, tocca alle premiazioni dei ragazzi che hanno partecipato all'iniziativa di Vela Solidale. Ancora nella spiaggia cagliaritana del Poetto sarà possibile cimentarsi con una lezione di prova di windsurf o di catamarano (alla prima fermata, mattina e sera a cura del Windsurfing Club) o approcciare il surf da onda (con il gruppo Wipeout al Twist, a partire dalle 11).
Col Coast Day si conclude anche la Round Sardinia Race 2009, l'avventuroso giro della Sardegna senza scalo ideato da Andrea Mura, il velista cagliariano indimenticato randista del Moro di Venezia nell'America's Cup del 2000.

Anche domani lo spazio del Terminal Crociere ospita (dalle 11 alle 19) le proiezioni dei diciotto video e le centodieci fotografie che hanno partecipato alla seconda edizione di “Visioni sulla costa”, il concorso di immagini sulla Sardegna organizzato dalla Conservatoria delle Coste della Sardegna in collaborazione con l’Associazione Culturale Cagliari in Cortometraggio e con il portale Cinemecum.it. I premi (mille euro per il primo classificato nella sezione video, 500 per il secondo e 200 per il terzo; 500 euro per il primo, 200 per il secondo e 100 per il terzo nella sezione fotografia) verranno consegnati ai vincitori alle 19, in quello che sarà l'appuntamento di chiusura del Coast Day 2009.

domenica 11 ottobre 2009

“Accabadora”, il tabù della morte attraverso il filtro del mito

Biella - Venerdì 16 ottobre, alle ore 21, nelle sale del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella, Piero Pinna presenterà il libro “Accabadora” di Michela Murgia. Un’occasione per conoscere alcuni aspetti della nostra Isola attraverso l’opera della giovane scrittrice che recentemente ha ricevuto a Villacidro il 1° Premio Nazionale “Giuseppe Dessì” per la Letteratura.

Nel sapere popolare, ancor più che nell’immaginario, sa femina accabadora è la donna chiamata a porre fine alle sofferenze dei malati terminali; tema attualissimo che ha appassionato le cronache recenti su argomenti antichi quali l’eutanasia, che verrà presentato, attraverso il filtro del mito, in un universo fantasioso/fantastico, tra realtà e leggenda popolare.

Prima che la struttura archetipa dell’iniziazione alla morte di cui ci parla il dottor Carl Gustav Jung ne “L’uomo e i suoi simboli” venisse studiata attraverso l’analisi dei sogni, nel mondo della tradizione erano ben presenti strategie atte a chiudere l’esperienza della vita, esprimendo personaggi come “s’accabadora” per mettere fine ad inutili sofferenze.

Nei racconti popolari sardi, alcune vicende si incernierano sul ruolo di vecchi, la vechiaia e la sua conclusione drammatica giù dalla rupe, di s’istrampu, il precipizio, uno dei tanti presenti in Sardegna, da cui lasciarsi cadere assistiti dal primogenito in una sorta di parricidio, scongiurato all’ultimo momento nelle mitigate più recenti versioni.

A tutti noi, uomini e donne che viviamo il tempo della postmodernità che sancisce i diritti dei viventi, primo fra tutti, degli umani, fa orrore il pensiero della morte, ancor più quello della morte comminata.

Nel disincantato universo del presente, la morte è uno dei tabù non ancora infranto. Francescanamente, di “Sorella Morte”, unica certezza della vita, non si parla affatto.
Eppure, proprio con l’affacciarsi alla vita, inizia il conto alla rovescia che ha dato origine a diverse elaborazioni e correnti di pensiero.

Secondo Lucio Anneo Seneca, un pensatore dei primi anni della nostra era, la morte procurata attraverso suicidio non solo sarebbe lecita ma addirittura “doverosa” specie “quando l’uomo non è più libero o quando non può più applicare la virtù”.

Sono molto noti i brevi racconti raccolti nelle Epistulae morales ad Lucilium, le “Lettere a Lucilio”, in particolare la numero 70, relativa ad alcune considerazioni sul suicidio: “La vita, come sai, non sempre merita di essere conservata - afferma Seneca - Non è un bene vivere, ma il vivere bene. Perciò il sapiente vivrà tutto il tempo che ha il dovere di vivere, non tutto il tempo che può vivere. Vedrà lui dove dovrà vivere, in quale società, in quali condizioni e in quali attività. Egli pensa sempre quale sarà la vita, non quanto debba durare. Se gli si presentano molte disgrazie che turbano la sua serenità, dà l’addio alla vita. E non lo fa solo nell’estrema necessità” […] L’importante non è morire più presto o più tardi, ma morire bene o male. Ora, morire bene significa sfuggire al pericolo di vivere male”.

Sullo sfondo di queste argomentazioni si intravede la bellicosa Sparta del IV secolo a.C, la sua rupe Tarpea, alle pendici del Monte Taigeto, dalla quale si gettavano i nati deformi per evitare a loro e ai congiunti un’esistenza infelice.

L’irrompere sulla scena della storia del pensiero cristiano ha scalzato via via antiche pratiche e sostituito nuovi valori incardinati sulla centralità della vita, sempre e comunque.
La presentazione del libro “Accabadora” ci ri-porterà in un universo altro, quello da cui ci giunge la lontana eco della fine della vita.

Michela Murgia
La giovane scrittrice, nata a Cabras nel 1972, ha pubblicato nel 1976 il suo primo libro: “Il mondo deve sapere”, nel 2008; “Viaggio in Sardegna, undici percorsi nell’Isola che non si vede”, nel 2009; “Accabadora”, nel 2009, con il quale ha vinto il 1° Premio Nazionale “Giuseppe Dessì” per la Letteratura.
Il libro parla di un mondo antico fatto di regole non scritte, ma ferree; di usanze tramandate; di patti tacitamente condivisi che regolano la vita della comunità.
Viene messa in rilievo la condizione de “i fillus de anima”, ovvero i bambini adottati attraverso un semplice accordo tra due famiglie (l’autrice stessa ha vissuto l’esperienza di aver avuto due madri), un aspetto autobiografico del racconto.
Protagonista è sa femina accabadora, figura mitica radicata nell’immaginario popolare, tramandata oralmente fin dai tempi antichi, amplificata dalla fantasia e dalla cultura orale, arricchita da riferimenti a persone e a fatti realmente accaduti.


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